Pet therapy con i gatti in ospedale, quella carezza che cura i bambini
Tra i primi progetti in Italia a coinvolgere i felini, l’iniziativa promossa da Frida’s Friends e Royal Canin ha coinvolto già circa 2 mila giovani pazienti. Coccole e disegni in corsia per superare la malattia
Toccare il manto di un gatto fa bene, la ricaptazione della serotonina aumenta, aiuta ad abbattere ansia e stress. Anche e soprattutto nelle corsie degli ospedali si vorrebbe sempre regalare un sorriso a chi affronta momenti difficili e giornate interminabili magari in solitudine. È quello che accade alla Casa Pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano una volta alla settimana, ma anche all’ospedale Niguarda.
«I bimbi aspettano trepidanti quegli amici pelosi dai lunghi baffi e dalla lunga coda a cui sono affezionati» sottolinea Mario Colombo, presidente di Frida’s Friends, l’associazione che porta avanti l’iniziativa in collaborazione con Royal Canin. In poco più di un anno dall’inizio delle attività con i felini – la pet therapy con i cani è invece una realtà consolidata da diversi anni – nei due ospedali milanesi si sono svolte oltre 200 sedute che hanno coinvolto circa 2 mila pazienti pediatrici tra i 6 mesi e i 18 anni.
Il progetto, tra i primi in Italia ad avere i gatti come protagonisti, nasce con l’obiettivo di contribuire nel percorso di guarigione dei piccoli pazienti dei reparti di pediatria attraverso l’impatto positivo che, in questo caso i Ragdoll scelti proprio per la loro indole tranquilla ed affettuosa, possono avere sulle persone. «In una stanza, appositamente adibita per ospitare i bambini e i felini e che viene chiamata la scuola – spiega ancora Colombo – si crea una atmosfera di serenità in presenza di un amico che non ti giudica, ma è semplicemente lì per trasmettere positività».
Ma come si svolge l’attività? «Fondamentalmente ci sono momenti di coccole a cui si aggiungono attività come il disegno – dice il presidente di Frida’s -. Abbiamo creato un album per raccogliere i lavori e i pensieri dei piccoli pazienti, espressioni delle loro emozioni. Anche i genitori dei bimbi si dimostrano sempre partecipi e felici di questa esperienza che rappresenta una boccata di ossigeno per tutti».
La cat therapy, gestita da una efficiente equipe di professionisti, diventa un supporto in grado di stimolare emozioni positive come l’autostima, la cura, l’amore per se stessi, la serenità generando impatti positivi su diversi fronti. Intanto l’area relazionale, grazie al miglioramento della socializzazione e della partecipazione a nuove attività e capacità di interazione diminuzione della chiusura in se stessi miglioramento della relazione con i terapeuti. Vengono poi investite l’area psicomotoria, con il miglioramento di alcuni movimenti specifici; quella cognitiva, con impatto sulla memoria a breve termine, sull’attenzione e sulla capacità di concentrazione; e quella affettiva, con miglioramenti della relazione con l’animale.
L’attività si svolge attraverso due modalità: la prima in una sala d’attesa dedicata, dove bambini e ragazzi che attendono visite, o affrontano un day hospital, possono interagire con i gatti; la seconda in corsia: in questo caso la terapia viene offerta ai pazienti ricoverati permettendo, non solo di interagire, ma di costruire una relazione anche di un lungo periodo tra giovani pazienti e mici, creando così benefici duraturi nel tempo.
«Quando si parla di pet therapy – sottolinea ancora Mario Colombo -si parla di interventi assistiti grazie alla presenza di professionisti che cooperano esclusivamente con i propri animali: ecco perché si parla di lavoro di equipe. Fondamentale è poi il ruolo delle aziende che credono in noi e ci sostengono». L’impegno della Fondazione Royal Canin, che opera in tutto il mondo sostiene ad oggi 15 progetti, nasce dalla consapevolezza che cani e gatti rendono da sempre il mondo un luogo migliore per noi. Non solo grazie alla gioia che ci regalano, ma è scientificamente provato come la loro vicinanza innalzi i livelli di ossitocina, il celebre ormone responsabile del nostro benessere, con un beneficio a lungo termine per l’intera società.
«È proprio in questa ottica che Frida’s Friends Onlus ha operato nei maggiori Istituti Ospedalieri del Nord Italia, per oltre tredici anni – conclude Colombo – con l’augurio della partecipazione di numerosi sponsor internazionali e nazionali per poter finanziare tutti i nostri futuri progetti e continuare a promuovere i benefici di questa pratica».